Il mio regalo di maturità, un miliardo di anni fa, fu una Olympus OM10. Una reflex, finalmente!
All’epoca, avere una reflex ti piazzava quasi automaticamente nella categoria di “fotografo professionista”; pochi, tra i conoscenti, sapevano qualcosa di profondità di campo, diaframmi, otturatore ecc.
La fotografia, tra i comuni mortali, era avvolta tutto sommato in una sorta di mistero; ricordo ancora piú di un amico lamentarsi degli scarsi risultati di molti scatti attribuendoli a qualche malfunzionamento della propria macchina fotografica, addirittura a dei non meglio precisati “acidi” contenuti nella macchina stessa (comunque mai una reflex).
Io, qualche anno prima, mi ero letto “La nuova tecnica della fotografia” di Andreas Feininger e anche altre cose; diciamo che avevo una solida base teorica: purtroppo però non possedevo una macchina fotografica reflex. C’era la macchina di mio papà, una Agfa compatta, che però lui non mi prestava volentieri (come dargli torto: quando finalmente me la prestò la dimenticai immediatamente in aeroporto e quando finalmente la recuperai non funzionava più).
Quindi, prima della OM10, le uniche fotografie che ero riuscito a scattare erano quelle fatte negli Stati Uniti: la mia famiglia ospitante ogni tanto mi prestava la Nikon (!) – una FG, mi pare, ma non ne sono sicuro.
Però anche loro non è che si fidassero proprio tantissimo (sempre giustamente), quindi ne scattai pochissime. Vabbè, se anche si fossero fidati non è che ne avrei scattate molte di piú, eh: all’epoca sviluppo e stampa costavano abbastanza, e i pochissimi dollari che mi giravano in tasca preferivo spenderli in altre cose.
Comunque: se non altro avevo finalmente messo le mani su una reflex.
Poi, come si diceva, finalmente arrivò l’Olympus, andai a studiare a Milano, conobbi Enrico che mi introdusse nel mondo della camera oscura, impressionai e sviluppai ettometri di pellicola e con l’ingranditore Durst F30 del papà di Chicco stampai metri quadri di ILFORD Multigrade nel bagno della casa in Piazzale Susa.
Poi Irene mi prestò la sua Nikon F‑301. Fu il primo cedimento alle seduzioni dell’alta tecnologia: aveva addirittura l’avanzamento automatico della pellicola (!)
E poi nel 2004 o 2005 mi comprai una reflex digitale, la mia prima macchina con autofocus.
Tutto questo (spero non troppo) noioso excursus storico per dire che mi interesso di fotografia da un bel po’ di annetti. Non sono un esperto, ma ne so un po’. Non sono piú un appassionato; credo di esserlo stato, prima della rivoluzione digitale.
Di certo lo sviluppo che ha avuto il digitale in fotografia in questi ultimi anni mi dà un po’ di nausea. Se all’inizio l’idea mi entusiasmava, ora devo dire che questa improvvisa passione per la fotografia, che sembra aver colto praticamente tutti, un po’ mi infastidisce.
Ne vorrei parlare in un prossimo post.
Io mi sento in colpa, e tu sei uno snob!
Tu sei troppo giovane per capire
Ti sbagli, l’ho usata anche io una reflex prima dell’avvento del digitale, erano gli anni ’90 eh